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Cosa si può imparare dagli esperimenti con partial compliance: il caso dell’effetto inatteso dei tirocini sull’inserimento lavorativo dei disabili psichici.

Barbetta G., Martini A. (2014), “Cosa si può imparare dagli esperimenti con partial compliance: il caso dell’effetto inatteso dei tirocini sull’inserimento lavorativo dei disabili psichici”, in Rassegna Italiana di Valutazione, Fascicolo 62, Franco Angeli.

L’articolo riporta i risultati del progetto Lavoro&Psiche , uno studio controllato randomizzato dell’efficacia di una modalità di supporto intensivo per l’inserimento lavorativo di disabili psichici gravi. L’outcome di interesse è la probabilità di avere un lavoro retribuito nell’arco dei 12 mesi successivi alla conclusione del servizio di supporto. La lettura più comune dei risultati di uno studio randomizzato si basa su stime di tipo intent-to-treat (ITT) che misurano l’effetto di ricevere l’offerta del servizio. Nel caso di Lavoro&Psiche, otteniamo una stima ITT non statisticamente significativa di 5 punti percentuali. Una lettura meno ortodossa dei risultati suggerisce un’interpretazione molto diversa e incentrata su un meccanismo non considerato nel disegno dell’esperimento: da alcuni indizi si può dedurre che i tirocini siano una componente essenziale se non esclusiva del trattamento. Quest’ultimo risultato suggerisce una diversa interpretazione di Lavoro&Psiche, come se, invece di un esperimento classico, fosse stato disegnato come un Randomized Encouragement Trial in cui un particolare trattamento (il tirocinio) viene attivamente promosso nei confronti di un sottoinsieme degli utenti e non promosso (ma neppure ostacolato) nei confronti degli altri. Il risultato è che aver fatto un tirocinio aumenta la probabilità di avere un lavoro retribuito nel 2013 di 18,5 punti percentuali tra coloro che hanno fatto il tirocinio perché un coach glielo ha proposto, ma diversamente non si sarebbero dati da fare altrimenti. Il ruolo che sembrano giocare i tirocini è un fatto inatteso, che richiede un approfondimento. È possibile che il tirocinio per i disabili psichici possa essere una porta di ingresso nel mercato del lavoro, soprattutto se sostenuta dall’esterno da operatori esperti simili ai coach. Specularmente, la mancanza di un tirocinio potrebbe diventare elemento di stigma che condanna il disabile psichico ad una disoccupazione prolungata.